LEL – Londra Edinburgo Londra: 1450 km attraverso l’Inghilterra e la Scozzia

Ma per anticiparlo: Si, siamo arrivati… in tempo e felici di essere riusciti senza troppe sofferenze. Felici e orgogliosi – considerando che su 1500 participanti, all’incirca solo 800 hanno finito la grande avventura …
Prima la mia video:

Siamo già sfortunati andando in macchina in Inghilterra. Indicatore di acqua refrigerante segnala “Stop, riempire l’acqua!”. Ogni ora dobbiamo riempire l’acqua. Ma dove va a finire l’acqua? Hermann sospetta che si mescola con l’olio … A Londra, invece essere impegnati nei preparativi LEL, dobbiamo cercare un auto-officina. Per me ha il vantaggio che con tutti i pensieri sono distratti.
Niente eccitazione…. almeno non sulla LEL. Di solito controllerei una dozzina di volte i miei “Bag drop”. Meno male un meccanico vuol occuparsi della macchina.
Dopo la registrazione e una notte tranquilla la nostra partenza alle 10:45, dopo aver già salutato altri gruppi.
I previsioni tempo preoccupanti: Oltre alla pioggia – vento – vento –vento …

Pronti? Via! Nel gruppo di circa 30 ciclisti all‘ inizio ci sono frenetiche manovre di sorpasso. Mi chiedo se questa sia una gara. Rallento un po’.
Collina dopo collina, poi pianura. Il vento a favore ci spinge in avanti. A Louth è il nostro bag drop, lí vogliamo dormire un po’.
La mia idea era dormire circa 4-5 ore la prima e anche le prossime 4 notti. La mia illusione …
Tre punti di controllo il primo giorno. Giá alla sera sto facendo confusione con i punti di controllo … Quale era quella con i dolci tipici? Dove abbiamo mangiato i faggiolini buonissimi? Devo dire che secondo me abbiamo mangiato molto bene ovunque. Anche le prime tappe davanti ai miei occhi si confondono anche le diverse tappe, all’inizio sono troppo simili con i cui campi e villaggi. Come sará dopo 18 tappe e 12 punti di controllo? 7 dei quali vengono raggiunti sulla via di andata e di ritorno.
Ho un bel programma stampato come immagino il nostro viaggio. Vedo giá alla fine della prima giornata che quello si modifica e –meno male- ho perso il piano il giorno dopo. Quindi non devo sempre confrontare piano e realtá e sentirmi male se siamo in ritardo in confronto al piano.
In un primo momento addirittura siamo più veloci per il vento. Ma poi arrivano le prime montagne serie … E anche la mia idea di dormire non è tanto la stessa che avrei immaginato.
Ci sono solo tre ore. Poi le prossime persone che sono in attesa. In ogni caso, non riuscivo a dormire comunque e sono precipitato nel regno dei sogni solo per circa un‘ ora.
Pedaliamo. È ancora buio. Abbastanza freschino. Poco dopo sta diventando luce all‘ orizzonte. Bellissimi colori. Appena luce….  un strano rumore e noto che l‘ aria fuoriesce dalla mia ruota anteriore. Grido, ma Hermann non riesce a sentirlo. Inizio a preparare tutto. Ma sono veramente una lumaca. Non posso immaginare che altra gente entro 10 minuti cambia la camera d’aria. La mia ruota con la dinamo del mozzo non ha sgancio rapido e devo scavare gli attrezzi necessari dal retro del mio bagaglio. Tutto il resto per strada, i vestiti, spazzolino da denti, asciugamano, cose da mangiare … Finalmente il cacciavite … Nel frattempo anche Hermann è tornato e si dedica dei lavori. È molto più esperto… Questo è il motivo per cui non riesco mai ad andare più veloce con questo tipo di lavoro. Sospettivamente non riesco a sentire una scheggia o qualcosa del simile. Cosí mettiamo la nuova camera d’aria .. meglio cosí lui mette … e io faccio ordine nelle mie cose come si addice ad una donna. Ahhaaha!!!
Continuiamo pedalare. Il Humberbridge. Meravigliosa alba sopra il fiume Humber.
Poi continuiamo attraverso i campi. E “pfffft” – La mia ruota è di nuovo sgonfia. Con un coltello Hermann sta cercando di trovare qualcosa nella gomma della ruota. Ed ecco – una piccolissima scheggia di vetro. Via! Per Pocklington. Ora la prima tappa seria con dislivello. Il paesaggio è meravigliosamente panoramico. Su e giú attraverso il parco del Castello Howard.
Pocklington: pasti buoni di nuovo. E molto. Non ho bisogno di nulla da mangiare fra un punto di controllo all’altro. Anzi mi sento come un animale ruminante … Pirosi. La mia gola brucia. Non sono abituata il cibo che mi piace molto ma che cucinato con piú grassi. Seguono due tappe più facili. A Thirsk e Barnard Castle. Poco dopo Thirsk incontriamo Vonni e poi rompe il filo del cambio di Hermann. Può pedalare solo con una sola grande marcia, ma fortunatamente non ci sono molte pendenze. Relativamente pianura. Relativamente … almeno per noi che abbiamo cambi … Hermann va avanti piú velocemente. A Barnard Castle. Speriamo che i meccanici al prossimo posto di controllo possano aiutarlo. Barnard Castle, la scuola sembra essere un Castello antico. I pasti sono disponibili nella hall principale. Scenario meraviglioso. Mangiamo mentre la bici di Hermann è in buone mani. Ci sono difficoltà. Dopo due ore siamo ancora qui. Il cavo dell‘ interruttore non può essere tirato dentro. Se il problema non si risolve, devo continuare a pedalare da sola. Auito!!! Ancora piú della metá distanza…Danno una mano diversi ciclisti. Mille grazie! Grazie a Dio tutto andrà bene e possiamo proseguire – insieme. Il paesaggio cambia. Raggiungiamo le montagne delle North Pennines. Salita. E comincia a piovere. Al termine di questa tappa vogliamo fare pausa per dormire. Pedaliamo e pedaliamo. Ma ci sembra che la fine si sta allontanando sempre più. Saremo lì in piena notte. Una lista d‘ attesa si trova davanti al dormitorio. Doccia. Mangiamo qualcosa e facciamo fila. Otterremo un materasso gonfiabile e due coperte. Metto i tappi nelle mie orecchie. Sto concentrandomi di scoprire se sento ancora qualcosa. E veramente ancora con i tappi sento russare forte.  In pensieri conto delle pecore per addormentare. Non funziona. Peró dopo mi sembra tanto tempo mi perdo nel regno dei sogni. Per essere svegliata immediatamente. Sono giá passate tre ore? E‘ già all‘ alba quando partiamo. E poco dopo commincia a piovere. Forte. Mi metto tutti gli indumenti antipioggia. Certo, che la pioggia smette. Il confine con la Scozia. Foto. Poi proseguiamo attraverso le colline scozzesi fino a Moffat, dove abbiamo una colazione fantastica. Incontriamo Petra e Gernot.
Poi montagne e una valle infinitamente lunga. Divertente, perché posso chiacchierare in inglese (frammentato) con Corinne, una ragazza americana che parla anche un po‘ il tedesco.. Edimburgo. Metá!! Il sole ride dal cielo. Metto ad asciugare tutta la mia roba umida. La spalmo intorno alla bici e metto la borsa aperta in modo che il resto dei vestiti si asciughi. Aspettano i pasti.Tuttavia, dobbiamo fare la coda per circa mezzo chilometro. Dopo metto la crema solare e esco … Nooooooooo!! C‘ è stato un vero diluvio. Tutti i miei vestiti non solo umidi come prima, ma proprio bagnati. Da qualche parte, nel fondo della mia borsa è possibile trovare un paio di calze asciutte. Ora posso utilizzare i miei sacchetti di plastica. Quindi non li ho impacchettati per niente. Con piedi asciutti nei sacchetti … una splendida idea – una ricetta brevettata per piedi caldi. Il resto bagnato viene imboccato nella borsa appeso intorno alla bici, peccato ho dimenticato le mollette. Mi sento come un vagabondo. Poco dopo inizia a piovere di nuovo. Violentemente. Mi butto nei vestiti antipioggia che dopo l’ “ammollo” di prima sono bagnati anche all’interno. Ma a un certo punto qualcuno lassu spegne il rubinetto e smette di piovere. E i vestiti asciugano rapidamente, perché si guida nel vento, no contro di che … Il vento in montagna è ancora una brezza relativamente innocua. Ma questo dovrebbe cambiare il giorno dopo. Fino a 40…. no non km/h -ma mph … Pecore, pecore, pecore. Sto contandole … e la stanchezza mi raggiunge … Questo che non ha funzionato di notte – contare pecore- in bici funziona brillantemente. Il controllo successivo è Innerleithen. I volontari ci accolgono in gonne tartan, di nuovo ci sono piatti molto gustosi, soprattutto i dolci. E poi si sale. Di nuovo ripidamente. Una chiacchierata con Nadia ed Enzo, che fanno la strada col tandem – grandi!! Dopo Excalimuir ci aspetta di nuovo una tappa al buio. Pedalo e pedalo. Fermarsi non è molto bello … ci sono milliaia di “midges” – piccolissime zanzare che mi saltano adosso appena fermata. Spero di non bucare … A Brampton, un altro dormitorio ci aspetta, é di nuovo intorno a mezzanotte. Non abbiamo molto tempo di riposo e così dopo una piccola colazione all’alba ci siamo di nuovo seduti in bici. Ora tutto sta andando in senso opposto. A volte riesco a vedere cose conosciute. Grande differenza: abbiamo un forte vento a contrario e questo dopo di che le gambe proprio non sono piú fresche. Ogni tanto ci aspetta una doccia e questo significa: vestirsi, svestirsi, vestirsi e così via. Le ore volano in fretta e di nuovo una notte davanti a noi. Di fatto volevamo dormire nel controllo successivo, a Louth, ma siamo ancora a Pocklington e sta giá per pernottare. Sono molto stanca e mi piacerebbe dormire un‘ oretta, ma decidiamo di continuare il nostro viaggio, ancora 97 chilometri a Louth. Secondo Hermann non dobbiamo spendere molto tempo fino lí. Speranza falsa. Dopo un altro buco di Hermann, il suo terzo, il nostro umore è al suo punto più basso. Ma la situazione dovrebbe peggiorare … Il viaggio non finisce mai. Pioggia, pioggia, pioggia, pioggia, pioggia, pioggia. Strade inondate. Fatica. Stanchezza. Colpi di sonno. Humberbridge al buio. Poi foresta, foresta, foresta, foresta. Vedo una luce. Luce?  Una voce,“Ciao Gabi, sono Robin“. Allucinazioni? Chi mi conosce qui alla fine del mondo? Al buio? Robin a causa di colpo di sonno era caduto e ha perso la sua Garmin. Era finita nell’erba alta. Invano aiutiamo a cercarla.  In piedi la mio stanchezza sparisce per un po’. Proseguiamo. Incontriamo un altro gruppo. Susi e i suoi amici. Ci si sono persi e hanno cercato traccia per un ora. Che peccato. Io in quel momento forse avrei avuto un attacco isterico. Adesso non è piú lontano e insieme si viaggia meglio. Hermann aveva calcolato male, abbiamo impiegato quasi il doppio del tempo previsto per questa tappa. Il meritato riposo. Due ore e mezza di sonno. Questa volta mi addormento immediatamente senza contare e senza che mi infastidiscono i rumori intorno a me. Presto ci siamo di nuovo in sella. Buco due volte. Pioggia ogni tanto. Siamo di buon umore e speriamo di poterlo fare in tempo. Un Eurofighter sopra di noi porta un po’ diversitá nella giornata ancora giovane. Che velocitá dell’ aereo. Non come noi … E rallentiamo ancora di piú. E questo sulle tappe in piena pianura … Il vento, a volte una brezza rigida dalla parte anteriore, poi di nuovo rafficato da un lato. Non siamo fortunati, un altro buco …, meno male ancora sull’argine del canale che seguiamo e non sulla strada trafficata per St. Ives. Il vento sembra rubarmi di tutte le energie.
Sono molto contenta di essere arrivato al penultimo controllo. A St. Ives è già nel tardo pomeriggio di giovedí. Il mio progetto era stato quello di essere tornato in questo momento a Loughton. Ma tutto si era mosso indietro, e cosí abbiamo deciso di fare pausa nell’ ultima posto di controllo, Great Easten. Ma non siamo ancora arrivati lí, avevamo ancora da percorrere circa 65 chilometri.
Ma che sorpresa: quasi nessun vento e un bel percorso sulla pista ciclabile lungo il tragitto del “guided bus” per Cambridge. Mai visto una cosa simile: Un autobus che puó andare senza conducente in una specie di vasca in calcestruzzo. Anche gli attraversamenti stradali offrono qualcosa di nuovo: la regolazione semaforo per cavalli. Quando diventa buio raggiungiamo Cambridge, un ambiente mozzafiato di edifici storici. Sulla strada sento il mio nome. Chi mi conosce qui? È Zoe che si è ritirata e adesso fa la volontaria. Non ci annoiamo: un altro buco, il mio quinto. Basta! Mio marito, di solito la pazienza in persona reagisce leggermente isterico. Tiro fuori dall’ ultimo angolo della mia borsa un vecchio copertone. Pronti? Via!
Sopra di noi degli aeroplani, ogni minuto uno. Londra non è lontana. L‘ ultimo posto di controllo in un asilo nido. Mangiare, dormire. Sono delicatamente scossa alla spalla. ?? Sopra di me un volontario e accanto a lui pallido e con occhi senza espressione – il prossimo candidato per il posto letto. Accogliente colazione. Noi senza stress … Abbiamo ancora cinque ore di anticipo per gli ultimi 44 chilometri. È ancora buio. Alla bici Hermann comincia a  muoversi freneticamente: Durante la nostra sosta è uscita l’aria della sua ruota posteriore. Intanto abbiamo bucato 9 volte … Se questo continuerá così, non torneremo a Loughton fino alle 8:00. Dai! Veloce! Non voglio unirmi ai numerosi DNF. Sentiremo dopo il brevetto che i 34% si sono ritirati e gli 11% non ce l’hanno fatto in tempo. Sará anche questo il nostro destino? Adesso dopo un viaggio cosí lungo? No, assolutamente no!! Voglio fare tutto quanto in mio potere… Con maggiore velocitá come le nostre gambe sono in grado di pedalare partiamo da Great Easten. Con l‘ aumento della velocità ci dirigiamo verso l‘ alba dietro i campi di grano. Meraviglioso. Villaggi sonnolenti. Pedalo e pedalo. Ogni strano rumore della mia bici mi fa temere un altro guasto. Solo 10 chilometri prima dell’arrivo sono un po’ rilassata: da qui (al peggio) potrei anche camminare e ce lo farei ancora in tempo. Verso le sette siamo arrivati a Loughton. Non lo posso ancora credere. Fatta!!!!!
Ho pensato nei momenti peggiori del mio viaggio che dovrei piangere al traguardo … ora sono solo felice di poter condividere questa follia con tante persone pazzi come noi e soprattutto con mio marito Hermann.
Incontro molti amici vecchi e nuovi, scambiamo delle esperienze. Sto lentamente dimenticando le sofferenze (insonnia, lotta contro il vento tempestoso, lotta contro il tempo, gambe stanche, … ) e queste stanno facendo posto a un grande orgoglio.
Subito dobbiamo portare la macchina in auto-officina, ma anche questa avventura va a buon fine.
Questa „vacanza” in bici era pura avventura, sotto ogni punto di vista.
Che cosa abbiamo imparato dalla LEL?

Copertoni nuovi prima di un evento di questa lunghezza

Fare un programm è ok, ma non dimenticare, che questo di solito non è valido per molto tempo. Meglio fare come me: Perdere il foglio …

Contare pecora in bicicletta ha un effetto che induce al sonno. Contare le pecore a letto (materasso) non funziona – almeno per me….

Pianificare del tempo di riserva nella tabella di marcia. Questo può quindi essere rimosso dal sonno. Abbiamo fatto bene …, perché avevo previsto di dormire 5-6 ore (e con questa abbondanza di sonno non l’avremmo fatto in tempo di arrivare …)

In Scozia, non mettere frettoloso i pantaloni impermeabili … di solito smette di piovere a meno che non si indossi nulla … ahaaaahhaaa

e … e …. e …. potrei citare molto di più, se potessi solo ricordarmi …. No, sto scherzando. Penso che tante cose intuitivamente abbiamo fatto in modo giusto. Quindi la gioia regna sulla sofferenza. LEL 2021? Non lo posso dire ancora, ma forse …