Tag 10 – 02.08.2021: Von Sakiai nach Bauska (Lettland)
234 Km, 720 Hm/D+
In der früh Regen. Ich habe lange herumgewerkelt, um den Aufbruch rauszuzögern. Die ersten Kilometer zogen sich wie Kaugummi. Ich war gleich klitschnass. Im ersten Ort Supermarktstopp, um mich auch etwas aufzuwärmen. Fehlanzeige. Klimatisiert und noch kälter als draußen. Zu essen gab es auch nix gescheites. Eiskaltes Kefir und trockene Zimtschnecken. Im nächsten Ort wieder Supermarkt. Dort hatten sie so Teilchen doppelt so groß wie Faschingskrapfen. Englisch kann niemand. Auf meine Frage was drin sei, schlug die Frau mit Armen. Aha, irgendwas mit Geflügel. War übrigens sehr lecker. Auf einen heißen Kaffee musste ich noch die nächste Tankstelle abwarten. Regen. Regen. Regen. Aber je weiter ich auf km 100 kam, desto mehr verschwanden die fiesen Gedanken. Dann bald die Hälfte. Zwischendurch kriminellste Straßenabschnitte. Schwertransporter, die mit Karacho vorbeifahren. Eine falsch Bewegung und du bist weg. Danach schmeißt einen der Sog fast um. Ich treffe Karl, der völlig fertig erzählt, er sei fast unter die Räder gekommen. Auf einem nächsten Abschnitt wich ich immer aufs tiefere Schotterbankett aus, um nichts zu riskieren. Zwischendurch mal regenfrei, dann türmten sich wieder Wolken. Hoffentlich kein Gewitter, wie vorgewarnt. Irgendwann dann nur noch 30 km. Windböen machen das Leben schwer. Vor dem Hotel noch kurz Waschanlagenstopp. Zwei andere Biker bringen grad die dreckigen Räder ins Zimmer. Geht auch. Was morgen kommt? Wird sehr hart, denn 30 km um Riga ausweichen auf Schotter. Und das bei dem nassen Boden… Hilfe.
Zudem zwischen km 240 und 350 keine Unterkünfte.
Giorno 10 – 02/08/2021: Da Sakiai a Bauska (Lettonia)
Pioggia al mattino. Ho smanettato a lungo per ritardare la partenza. I primi chilometri si sono trascinati come chewing-gum. Ero subito completamente bagnata. Nella prima città, mi sono fermato al supermercato per scaldarmi un po‘. Neanche per sogno. Aria condizionata e ancora più freddo che fuori. Non c’era nemmeno niente di buono da mangiare. Kefir ghiacciato e panini secchi alla cannella. Nel paese successivo sono andata di nuovo al supermercato. Lì avevano pezzi due volte più grandi dei „Krapfen“ di carnevale. Nessuno parla inglese. Quando ho chiesto cosa ci fosse dentro, la donna ha agitato le braccia. Aha, qualcosa con pollame. A proposito, era molto gustoso. Ho dovuto aspettare un caffè caldo alla prossima stazione di servizio. Pioggia. Pioggia. Pioggia. Ma più mi avvicinavo al km 100, più i brutti pensieri sparivano. Poi presto la metà della tappa di oggi. In mezzo, i tratti di strada più criminali. Veicoli pesanti che passano a tutta velocità. Una mossa sbagliata e sei finito. Dopo di che, l´aspirazione del vento quasi ti butta giù. Incontro Karl, che è completamente esausto e mi dice che è quasi finitosotto le ruote. Sul tratto successivo, sono uscito spesso sulla spalla di ghiaia per non rischiare nulla. Ha smesso a piover, poi le nuvole si sono riunite di nuovo. Speriamo che non ci sia un temporale, come mi avevano avvertito. Ad un certo punto restano solo 30 km. Le raffiche di vento rendono la vita difficile. Una breve sosta all’autolavaggio prima dell’hotel. Altri due ciclisti portano le biciclette sporche nella stanza. Anche questo funziona. Cosa succederà domani? Sarà molto dura, perché 30 km intorno a Riga saranno su ghiaia. E questo con il terreno bagnato… aiuto. E non ci sono rifugi tra i km 240 e 350.